I miei pensieri si vestono d’immensa tristezza e di sconfinata felicità,vivono liberi nel mio fluire del tempo, generando mostri bramosi di efferati delitti e eteree salvatrici nemesi delle oscure coorti della tristezza.
Un giorno lessi di una autrice di successo che sosteneva che gli autori di poesia o prosa sono degli infelici che attraverso la loro tristezza riescono a creare opere meravigliose. Non so se effettivamente questa affermazione sia vera oppure no, posso solo dire che per me questa affermazione abbia un fondo di verità almeno per quanta mi riguarda. Io da sempre sono stato un poeta della tristezza, di sentimenti andati in frantumi e della malinconia, mentre adesso la felicità mi ha interotto la "vena creativa". Questo è già accaduto altre volte, ma ne sono contento, preferisco i giorni affrescati di felicità che di tristezza. A volte mi chiedo se esiste una vera felicità,spesso infatti la nostra felicità si basa sull’infelicità altrui e questo vale in ambito affettivo e lavorativo, Forse il mio è un discorso filosofico nel senso peggiorativo del termine che però forse ha un fondo di verità,quante volte i nostri successi sono gli insuccessi degl’altri e quante volte le nostre scelte in amore rendono infelice qualcuno perchè è tagliato fuori da queste scelte? Palermo come sempre ci regala delle figure retoriche alquanto bizzare. In questi giorni la mia curiosità si è soffermata su alcune auto e su ciò che trasportavano, si passava dall’auto che sul porta pacchi trasportava una lavatrice,un motorino, un materasso ad una che trasportva gabbie di colombi ad una piena al suo interno di stracci e tessuti vari. Bellissimo era il suo autista un uomo-palla dal torso villoso nudo e tronfio della sua auto. Anche i pagliacci mettono su famiglia,altro ieri ne ho visto due con bambimo a carico, io mi chiedo perchè incontro sempre pagliacci e alttre figure strane?