In un momento imprecisato,un essere che noi potremmo definire dio si sentiva solo,era l’unico che aveva coscienza di esistere in quel vasto ed enorme spazio chiamato universo. Da prima creò un animale,ma vedendo che sporcava e distruggeva quello che toccava preferì farlo scomparire,successivamente meditando sull’accaduto creò un essere a sua immagine e somiglianza che avesse coscienza di se e quasi i suoi stessi poteri. Anche questa volta,sbagliò il suo esperimento, l’essere che aveva creato lo infastidiva parecchio con le sue richieste che lui definiva pretese assurde,allora stanco del suo ciarlale lo tramutò in una bottiglia d’alcool. Ora regnava di nuovo pace ed egli era contento di ciò e della sua invenzione che lo faceva distoglierle dalla solitudine, ( egli infatti una volta ubriaco inventava storie che per lui sembravano reali)senza che qualcuno o qualcosa lo interrompesse o lo contraddicesse. Un giorno in una delle sue proverbiali bevute, vomitò ciò che aveva mangiato (egli aveva anche invitato il mangiare per aver un piacere diverso dal vizio del bere) e dal suo vomito nacque un mondo,un mondo reale e non di fantasia,un mondo con cui poteva giocare senza avere qualcuno che lo infastidisse. Era un pianeta bellissimo, rigoglioso e pieno di verde, il mare era di un azzurro intenso e in tutto il pianeta vi abitavano parecchi animali. Oltre gli animali vivevano in questo mondo gli uomini cerino, cerini di forma umana che portavano un cappello forma di cerino che avevano fin dalla nascita. La loro bellissima regina Minerva regnava con giustizia,ma un brutto giorno fu uccisa da una bizzarra creatura. Un rutto del nostro dio aveva infuso vita in una semplice mollica che presa coscienza della sua esistenza decise di uccidere Minerva e di regnare nel mondo dei cerini. La Mollica attuò una politica di ghettizzazione nei confronti di chi dimostrava di essere fuori della massa, essi furono rinchiusi in un quartiere cinto da mura chiamato Nous Astu dove avrebbero vissuto lontano da tutti e da tutto e alla morte non gli era concessa nessun tipo sepoltura. Il Quartiere era una città nella città dotata di tutti i beni di prima necessità,erano proibiti però libri e televisione, niente doveva uscire o entrare in quel quartiere,nemmeno la polvere dei defunti. Fu attuato un progetto di istupidimento della gente grazie a diverse trasmissioni televisive che miravano a far concentrare l’attenzione su cerini maniaci di protagonismo e sui loro bassi istinti. Furono proibiti la produzione e la conservazione di opere che facevano riflettere sulla vita, la Mollica fondo un accademia di musicisti e cantanti dove veniva insegnato la creazioni di canzonette leggere, canzonette usa e getta che creavano scandalo soltanto per distogliere l’attenzione dalla realtà. Ogni anno si organizzava un festival musicale in cui vinceva sempre la canzone che dimostrava di essere vuota e superficiale. Nella sua mefistofelica mente La Mollica gli balenò il pensiero di creare una religione che potesse ulteriormente imbrigliare la mente dei Cerini. Fino ad allora non esisteva una vera e propria religione, il rispetto reciproco delle idee e delle persone era l’unica forma di culto esistente,ciò non piaceva alla Mollica che introdusse la religione del Pane. Il dio Pane aveva creato il mondo in cui vivevano i Cerini,essi però non erano le creature preferite dal dio Pane,esse erano le creature immonde e peccatrici che avevano sterminato le Molliche le uniche creature che erano simili al dio Pane. L’antico libro del Pane raccontava che creature provenienti dall’inferno avessero mangiato le Molliche che abitavano su questa terra. Grande fu il dolore del dio Pane che decise di mandare su quel mondo una Mollica che potesse redimere i peccatori e prolificarsi. Grande fu lo sconcerto dei Cerini dopo questa “verità” rilevata, molti di essi si arsero vivi,altri si fustigavano quotidianamente, altri ancora vedevano nella Mollica un esempio di virtù e rettitudine da seguire in maniera meticolosa con cieca ubbidienza. La Mollica vedendo che la maggior parte dei Cerini si sentivano dei peccatori e quindi facilmente influenzabili, li convinse a costruire degli edifici di culto in onore del dio Pane, sostenendo che solo la costruzione di edifici di culto e un vita all’insegna della preghiera e della povertà avrebbe permesso loro di mutarsi in molliche alla loro rinascita su questo mondo, riportando così il paradiso descritto nelle antiche scritture. Così la Mollica riusci ad ottenere l’intero controllo della società dei Cerini e divenne l’unico possessore delle ricchezze di quel mondo che un tempo visse in maniera paradisiaca. L’essere che aveva creato quel mondo si era addormentato,non si era curato affatto del mondo che aveva creato, ne ascoltò divertito le preghiere rivolte ad un dio inesistente,forse una volta sveglio avrebbe guardato divertito quella macchia di vomito al cui interno vi era vita intelligente, o forse l’avrebbe distrutta per noia e per frustrazione dato che considerava tutte le sue creazioni degli autentici fallimenti. Se qualcuno avesse avuto coscienza della situazione, sicuramente avrebbe riso in maniera amara,essere dipendenti da una volontà capricciosa e volubile e vivere una vita all’oscuro di tutto affannandosi per altre futili questioni (in confronto a questa) era la cosa più grottesca che l’universo ci avesse regalato in questo suo esistere in maniera sconfinata ed infinita.
Tratto da: Le favole simposiali dell’erudito ubriacone pag 11 Casa editrice Oban.