Questa domenica mi ha fatto capire che sono come un gatto randagio che può soltanto contare su stesso, una ferita, una impossibilità a muoversi ed è la fine. Io vivo a cavallo tra più mondi, li osservo, ci vivo in maniera temporanea e poi fuggo in un’altra dimensione a rifare le stesse cose in altro mondo. Vedo cose strane ragazzi che si arrogano il diritto di sentirsi vecchi e vecchi che si comportano ancora da giovani. Io ho molta simpatia per i vecchi che si sentono ancora giovani, perchè vivono intensamente la loro vita,senza preoccuparsi del giudizio degli altri.  Io infondo vista l’età che ho mi avvicino più a quest’ultimi che non ai giovani geriatrici. ll giovane geriatra è colui che un tempo ballava in discoteca, faceva il bagno di notte e soprattutto e aveva voglia di fare. Ora invece  si sentono "grandi" per fare qualsiasi cosa, la sedia e la casa sono i loro posti preferiti. Io non sono contrario alle serate tranquille ne critico chi è all’origine così, io critico questa distorta forma di pensiero che ritiene che la voglia di andare in giro, si disdicevole e da giovinastri. Personalmente io mi sentirò totalmente adulto quando avrò un figlio e quando antepporò i bisogni  di mio fglio ai miei. So che è inevitabile un certo rallentamento quando si è coppia e quando si escono con altre coppie, ma un conto è rallentare un conto è fermarsi totalmente. Per i giovani geriatri la vita è lunga e non la considerano qualcosa di breve e preziosa, io vivo i miei giorni come se fossero sempre gli ultimi da vivere e cercherò di fare questo anche quando un pazza si innamorerà di me. Io dovrei trovare una mia dimensione, perchè alla fine anche se faccio una bella vita, io la faccio da sola, non condividere nulla con nessuno, a volte stanca, più passa il tempo più perdo la capacità di voler amare e più divento intollerante verso il prossimo.  Urge trovare una mia dimensione: lavorativa ed esistenziale, perchè più passa tempo, più rimarò da solo in una torre a guardare il mondo.